La Strana Cucina

Lo stravagante sito, dello strano ristorante, gestito da strane persone...

lunedì 1 luglio 2013

Parlano di Noi!

Ecco cosa scrive Luca Soldi sullo spettacolo di ieri sera:

Caro Yang,
cari ragazzi di Cooking, caro Chihuahua, cara Biancaneve, caro Flutta Flitta, caro Prince, caro Quasichef, cara Timidy, caro Lonely, caro Marlboro, caro Vin, caro Speedy, cara Sailormoon, caro 007, caro Joker, Vi scrivo perché sono stato veramente travolto, nei sentimenti, dalla Vostra opera, dalla vostra interpretazione, d'ieri sera ad Officina Giovani.
Devo confessarvi e credete non è facile dirlo e tantomeno scriverlo, mi avete commosso.
Commosso per la freschezza della vostra interpretazione, per la vostra professionalità, frutto anche dei buoni maestri che avete avuto intorno, commosso per la simpatia che avete trasmesso a tutto il pubblico.
La cosa però che mi ha travolto, però è stata un'altra.
Una cosa alla quale non mi ero minimamente preparato. Neppure avendo ricevuto l'anticipo, l'anteprima, al Circolo di Cafaggio, quando avete incontrato la Ministra Cecile, sabato scorso.
La cosa che mi ha travolto, ad un'età nella quale i sentimenti sono duri da piegare, e' stata il vedere , su quell'insolito palcoscenico, l'affollarsi e l'affannarsi di storie che sono il frutto della vita di tutti i giorni. La vostra vita.
Una vita che trovate in ogni momento nelle vostre famiglie, nella scuola, con gli amici, per le strade della nostra Prato. Una vita che in ogni momento vi ricorda e ci ricorda quanto sia difficile "cucinare", mischiare, armonizzare, integrare, rendersi un'unico corpo dalle tante diversità.
Cari ragazzi questo seme che avete lanciato ieri sera con passione ed allegria non può essere disperso. Non può finire tra i sassi.
Deve cadere dove la terra e' fertile.
La vostra storia racconta di un bravo cuoco che arriva e con modi un po' burberi ristabilisce un'ordine che non è fatto, però, di soprusi ed imposizioni. Di paure da nascondere.
Offre a tutti un progetto, "il progetto".
Quello di costruire dalle diversità un piatto speciale da offrire a tutti.
È così succede.
Ho letto e interpretato la storia come se quel cuoco, quel bravo cuoco, non fosse una persona o un'istituzione, ma il tempo. Lo scorrere del tempo che nel suo passare smussa gli angoli, appiana  i contrasti, rende semplice quello che oggi può essere difficile.
Quel lento scorrere che già la storia passata insegna come riparatore dell'odio e delle differenze.
La nostre realtà, pero', e' un po' più complicata. I grandi fanno in modo di renderla più complicata. Il segnale che avete mandato non può essere disatteso.
Facciamo in modo che non sia solo il tempo a renderci consapevoli di quanto le nostre radici diverse portino anche ricchezza e bellezza comune.
Senza che ci siano prevaricazioni e chiusure.
Aiutateci ancora a fare in modo che questi "grandi" che avete intorno, magari commuovendosi  un po', portino avanti questa "cucina" che ha davvero bisogno di tutti.
Di nuovo grazie.
Luca